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I nostri cari ed assidui lettori oramai conoscono l’EUBIOTICA: una medicina naturale che si occupa soprattutto di prevenzione e fa dell’alimentazione il primo ed insostituibile parametro di intervento. Essa ci riporta alle origini ed alla tradizione, senza offrire soluzioni preconfezionate o avveniristiche. L’obbiettivo che persegue è risvegliarci ed aiutarci ad aprire gli occhi su quello che c’è e che spesso, in modo superficiale tendiamo a trascurare.

Secondo l’eubiotica il cibo che consumiamo, affinché sia nobile strumento di salute e di benessere nelle nostre mani, deve essere semplice e mantenersi come all’origine, così come nasce e dunque:
naturale: il termine si riferisce specificatamente a cereali, legumi, verdure e frutta che hanno la possibilità di crescere seguendo i ritmi dettati dalla natura, nel rispetto della rotazione agraria e senza forzature.
integro: è l’alimento privo di eccessi di sostanze chimiche come pesticidi, fertilizzanti, diserbanti e concimi di sintesi spesso utilizzati per un accrescimento forzato a discapito della salute di coloro che consumano questi alimenti.
integrale: è il terzo parametro che indica la bontà di un cibo che non subisce processi di raffinazione (che toglie il germe dal cereale), di brillantatura (come nel caso del riso) di conservazione, di sterilizzazione ad alte temperature o sbiancatura (come nel caso dello zucchero); processi che rendono l’alimento non privo di calorie e sempre e meno vitale e vuoto di sostanze essenziali al nostro benessere.
Dunque solo il cibo naturale, integro ed integrale è in grado di nutrirci e predisporci alla buona salute.

Il cibo: ne troppo né troppo poco né sempre lo stesso!
Ma dobbiamo sapere di più!!…se vogliamo veramente proteggere la nostra salute con ciò che abbiamo a disposizione (fortunatamente!) tutti i giorni e più volte al giorno, dobbiamo essere consapevoli che seguire un’alimentazione equilibrata, infatti, non significa mangiare sempre gli stessi alimenti anche se naturali, poco o nulla e non significa mangiare troppo in una sola volta o addirittura troppo in generale.
Una sana alimentazione presta, anche, particolare attenzione a come vengono combinati gli alimenti in modo da velocizzare la digestione, evitare l’ingombro intestinale ed eventuali fermentazioni, causa di infiammazioni che con il tempo possono sfociare in disturbi per poi diventare vere e proprie patologie.

Il pasto migliore: il monopiatto
A ogni pasto la mossa vincente è adottare il monopiatto, che in linea generale, consiste nel rispettare alcuni abbinamenti:
Cereali: con questo nome indichiamo i carboidrati che ci forniscono energia per pensare, muoverci, lavorare. Essi sono la pasta interale di frumento o di altri cereali come kamut, farro, riso etc. In alternativa alla pasta, la scelta migliore è sempre la preferenza per i cereali integrali sotto forma di chicchi come il riso integrale, la quinoa, il farro, l’orzo, il riso rosso, il riso nero, etc.
Accanto ai cereali è sempre preferibile associare le proteine, alimenti nobili che ci garantiscono un’adeguata massa muscolare magra e ci assicurano forza. Esse devono essere proteine nobili cioè alimenti proteici in cui non vi sia anche il grasso.
Parliamo di proteine animali come carne bianca, uova e formaggi magri e proteine vegetali come i legumi, frutta secca e semi oleosi. Esclusi dal nostro salutare monopiatto invece sono alimenti proteici grassi come salumi, carni rosse grasse, formaggi stagionati.
Il nostro gustoso e nutriente monopiatto sarà infine completato da una abbondante porzione di verdura, possibilmente di stagione, poco cotta e pochissimo condita, in grado di rifornire il nostro organismo di acqua, fibre, vitamine e minerali.
Per esaltare il gusto ed il profumo del nostro monopiatto utilizzeremo un pochino di olio extravergine di oliva e possiamo osare, invece, con erbe aromatiche fresche o essiccate (rosmarino, salvia, aneto, etc), spezie (curcuma, peperoncino, zafferano, chiodi di garofano, etc), semi oleosi (chia, papavero, girasole, zucca, etc).

Alcuni preziosi consigli
*E’ buona norma mangiare lentamente per facilitare la digestione, essere “presenti” con la mente mentre mangiamo, gustare la pietanza che abbiamo preparato.
*La frutta è un alimento complementare che non dovrebbe essere consumato a fine pasto. Durante la mattina o il pomeriggio, una piccola porzione di frutta poco zuccherina ci regalerà energia e vitalità.
*Un’ottima pratica salutare è prevedere un giorno alla settimana di riposo digestivo-assimilativo che consiste nel ridurre l’apporto calorico abituale. E dunque, la porzione di cereali nel nostro mono piatto, sarà sostituita, ad esempio, da un salutare minestrone e le proteine vegetali (legumi, semi oleosi) potrebbero prendere il posto delle proteine animali (carne, pesce, uova, formaggi).

Solo con queste conoscenze possiamo imparare ad alimentarci non per riempire lo stomaco ma per curare la nostra salute!

Nel prossimo numero:
I cibi pericolosi per la nostra salute: smettiamo di comprare i cibi belli…compriamo solo cibi buoni!

Il presidente
Giampaolo Santini